1)
Dizion. 5° Ed. .
MARINARE
Apri Voce completa
pag.945
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
MARINARE. Definiz: | Att. Mettere in aceto con qualche ingrediente i pesci cotti, per conservarli e mangiarli freddi. Quasi Acconciare in acqua marina, o all'usanza de' marinari. - | Esempio: | Soder. Op. 2, 311: Le cime tenere (del rosmarino) cotte fra i ceci accrescono lor grazia, come nel marinare i pesci. | Esempio: | Buonarr. Fier. 3, 2, 15: Timido esser non deve il marinaro. A. Un marinar da marinare 'l pesce; Che non ho mai sentito, Che nell'aceto gnun ne sia perito. | Esempio: | Poltr. Cical. III, 2, 179: Verran quest'empj (i cuochi) a ucciderci.... Fin sotto gli occhi tuoi? veder potrai Tu, buon padre, arrostirci e marinarci? | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 441: Un marinar da marinare 'l pesce. Marinare, dal lat. muria, onde abbiam fatto noi salamoia. | Esempio: | E Salvin. Annot. Fier. 486: Marinato mi ritrovo. Marinato da marinare, che.... viene dal lat. muria salamoia. Sale et aceto conditum; e perciò per serbare il pesce. |
Definiz: | § I. E figuratam., Lasciare o Metter da parte, quasi in serbo: ed anche Trascurare, Tralasciare, come per rimettere ad altro tempo. - | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 1, 203: Io credeva quest'anno, la cicalata impostami, d'averla a marinare e serbarla per un altr'anno. | Esempio: | E Salvin. Lett. IV, 1, 289: Basta, come ho detto, si può questo motto marinare. | Esempio: | E Salvin. Annot. Fier. 486: Con bassa maniera e plebea, diciamo Marinar la messa, quasi serbarla a un altro tempo. |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 26: De' vostri versi che volete fare? Si han da salare? si han da marinare? |
Definiz: | § II. Neutr. Rammaricarsi, Dolersi, Avere interno cruccio, Brontolare fortemente, di cosa che rincresca: e altresì Adirarsi, Stizzirsi. - | Esempio: | Gell. Err. 4, 4: Io vo' che tu le dia un po' noia; ella è la più fantastica figura che tu vedessi mai; deh sì, va' alla volta sua, e falla un po' marinare. | Esempio: | Varch.
Ercol. 71: Se v'aggiugne parole o atti, che mostrino lui.... essere adirato, e avere ciò per male, si dice: e' marina, egli sbuffa, ec. |
Esempio: | E Varch. Suoc. 3, 4: Io credo che marini, che io non sono tornato a rispondergli. | Esempio: | Bus. Lett. 127: Vi deve ricordare quando stavamo a vedere dalla finestra di Giovanni Antonio degli Albizzi, e ridevamo, ed egli, anzi che no, marinava. | Esempio: | Cecch. Servig. 4, 7: E il vecchio marina, che il nipote, In cambio d'arrecargli il feltro, debbe Essersi fermo a vagheggiare. | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 385: E' farà mettere A vostra madre innanzi tempo il fodero. G. Odi tu, anco forse; a mio giudizio Ella marina, e da buon senno. | Esempio: | Not. Malm. 1, 328: Tanto vale in questo proposito Marinare o Far marina, quanto Rammaricarsi o Dolersi di cosa che dispiaccia; ma per lo più s'intende di coloro che fingono; come per esempio, lo scolare battuto dal maestro, si dice Far marina, quando, fingendo che il maestro gli faccia gran male, piange, e stride a più non posso; che si dice anche Fare il monello. |
Definiz: | § III. Marinare, fu anche termine marinaresco, e valeva Mettere nuovi marinari nel legno predato, trattine quelli che erano fatti schiavi. - | Crusc. Vocab. IV.
|